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Data Privacy Day: i nostri consigli per proteggere sé stessi e i propri dati

In occasione del Data Privacy Day e della Data Privacy Week attualmente in corso, ecco i nostri consigli per condividere consapevolmente e con prudenza i propri dati online.

Si tratta di poche semplici regole in grado di proteggere sé stessi e le proprie informazioni personali da conseguenze potenzialmente molto serie:

  • Condividere con consapevolezza: ogni piccola informazione resa disponibile a tutti renderà più facile per un truffatore far scattare la sua trappola, minacciare, estorcere denaro o attirare il proprio obiettivo in una relazione online indesiderata
  • In caso di dubbio, è meglio non rivelare nulla. Se sembra una truffa, è meglio partire dal presupposto che di fatto lo sia
  • Non rispondere è spesso la migliore risposta. Non sentirsi mai obbligati a rispondere per educazione o completezza. È più facile stare al riparo dalle insidie del mondo digitale  evitando di dare il via a uno scambio di domande e risposte che potrebbe portare a spiacevoli epiloghi
  • Ascoltare i consigli di amici e famigliari, soprattutto quando si tratta di questioni che prevedono un esborso economico: che si tratti delle cosiddette “Romantic scam” o presunte opportunità di business o di lavoro

Come spiega Paul Ducklin, principal security researcher di Sophos:

“È necessario prendersi il tempo di capire quali siano le impostazioni per la gestione della privacy disponibili in tutte le app e i servizi online che si utilizzano. Purtroppo, ogni app e ogni social network sembra fare le cose in modo diverso, con opzioni di privacy e sicurezza spesso disseminate tra le numerose pagine di “Impostazioni”. Ma è fondamentale prendersi l’impegno di vagliare tutte le opzioni e non fare affidamento solo sulle impostazioni predefinite.  Inoltre, è opportuno disattivare il maggior numero possibile di opzioni di condivisione dei dati, riattivandole solo se veramente necessario. Se un servizio o una app richiedono di condividere più di quanto l’utente sia disposto a rendere disponibile online (indirizzo, numero di telefono o compleanno, per esempio), o richiede dati che non sono rilevanti ai fini dell’utilizzo del servizio stesso è necessario chiedersi “Ho davvero bisogno di iscrivermi a questo, o dovrei trovare un’alternativa meno invadente e potenzialmente pericolosa per la mia privacy?”