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Il puzzle impossibile della Cybersecurity

Una ricerca Sophos rivela le sfide sempre più complesse che i responsabili della sicurezza aziendale devono affrontare

Sophos presenta i risultati della sua ricerca “Il puzzle impossibile della Cybersecurity”, che rivela come gli IT manager siano circondati dalle minacce e stiano lottando per tenere il passo a causa della mancanza di competenze in materia di sicurezza, budget e tecnologia aggiornata. La ricerca ha coinvolto 3.100 IT decision maker provenienti da aziende di medie dimensioni negli Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Brasile, Regno Unito, Francia, Germania, Australia, Giappone, India e Sud Africa.

Gli hacker utilizzano diversi metodi di attacco e payload per massimizzare l’impatto

La ricerca di Sophos evidenzia come le tecniche di attacco siano estremamente diversificate e spesso colpiscano su più livelli, incrementando la difficoltà nella difesa delle reti. 1 IT manager su 5 cinque non sa identificare l’origine dell’attacco e la varietà delle minacce fa sì che, inevitabilmente, nessuna strategia difensiva sia del tutto inattaccabile.

“Le strategie d’attacco dei criminali informatici si sono evolute e spesso vengono utilizzati payload multipli per massimizzare i profitti. Gli exploit che colpiscono il software sono il punto di ingresso iniziale nel 23% degli casi e vengono utilizzati nel 35% di tutti gli attacchi, dimostrando come possano essere declinati in più fasi della catena di attacco”, ha dichiarato Chester Wisniewski, principal research scientist, Sophos. “Le aziende che applicano le patch solo ai server ad altro rischio esposti esternamente sono vulnerabili internamente e i criminali informatici stanno approfittando di queste lacune”.

La varietà, le molteplici fasi e le dimensioni degli attacchi odierni si stanno dimostrando molto efficaci. Ad esempio, il 53% delle vittime di un attacco informatico è stato colpito da un’e-mail di phishing,  il 30% da ransomware, mentre il 41% ha dichiarato di aver subito una violazione dei dati.

I punti deboli nella strategia di sicurezza rischiano di compromettere la supply chain

Agli intervistati è stato chiesto quali siano le 3 minacce più dannose: il 75% ha indicato exploit del software, le vulnerabilità non patchate e/o le minacce zero-day, il 50% il phishing mentre solo il 16% ha citato gli attacchi alla supply chain come il rischio maggiore, e questo è un dato allarmante in quanto sottovalutando questo aspetto, l’esposizione al rischio aumenta sensibilmente.

Mancanza di competenze in materia di sicurezza, budget e tecnologie aggiornate

Secondo l’indagine Sophos, i responsabili IT hanno riferito che il 26% del tempo del loro team viene dedicato esclusivamente alla gestione della sicurezza e l’86% di loro concorda sul fatto che le competenze in materia di sicurezza andrebbero migliorate, mentre l’80% vorrebbe un team con maggiori competenze specifiche al fine di rilevare, investigare e rispondere agli incidenti di sicurezza.  Anche il reclutamento di nuovi talenti è un problema, e il 79% degli intervistati afferma infatti che individuare questa tipologia di risorse sia una sfida molto complessa.

Per quanto riguarda il budget da allocare per l’IT security, il 66% ha dichiarato che il è inferiore a quello realmente necessario. La mancanza di aggiornamento degli asset tecnologici è un altro aspetto problematico secondo il 75% degli intervistati.

“Essere all’avanguardia rispetto alle minacce richiede competenze specifiche, ma gli IT manager spesso hanno difficoltà ad individuare le figure adatte o non hanno a disposizione un sistema di sicurezza adeguato che permetta loro di rispondere rapidamente ed efficientemente agli attacchi”, ha spiegato Wisniewski. “Adottando un sistema di sicurezza con prodotti che lavorano insieme per condividere le informazioni e reagire automaticamente alle minacce, le aziende potranno prevenire gli attacchi anziché tentare di rimediare. La presenza di un ‘sistema’ di sicurezza consente di mitigare il divario di competenze che i responsabili IT si trovano ad affrontare”.

La sicurezza sincronizzata risolve il puzzle impossibile della cybersecurity

Con le minacce informatiche derivanti da attacchi della supply chain, e-mail di phishing, exploit software, vulnerabilità, reti wireless insicure e molto altro ancora, le aziende hanno bisogno di una soluzione di sicurezza che le aiuti ad colmare le lacune e identificare meglio le minacce sconosciute. La Sicurezza Sincronizzata di Sophos, un unico sistema integrato, fornisce questa visibilità su tali attacchi, integrando gli endpoint Sophos, la rete, gli smartphone, le connessioni Wi-Fi e i prodotti di crittografia per condividere le informazioni in tempo reale e rispondere automaticamente agli incidenti. Ulteriori informazioni sulla sicurezza sincronizzata sono disponibili su Sophos.com.

La ricerca “ll puzzle impossibile della cybersecurity” è stata condotta da Vanson Bourne, società indipendente di ricerche di mercato, nel dicembre 2018 e nel gennaio 2019. Questo sondaggio ha coinvolto 3.100 decisori IT in 12 paesi e in sei continenti negli Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Brasile, Regno Unito, Francia, Germania, Australia, Giappone, India e Sudafrica. Tutti gli intervistati provenivano da organizzazioni con un numero di dipendenti compreso tra 100 e 5.000.