Con le vacanze ormai alle porte e in previsione dell’assoluto relax in spiaggia, abbiamo pensato a qualche utile suggerimento per pianificare una pausa estiva “ad alto indice di protezione”.
Giocare d’anticipo: Noè costruì l’Arca prima che cominciasse a piovere!
Se stai programmando un viaggio all’estero, fai le tue ricerche per sapere cosa ti aspetta a destinazione. Il Ministero degli Esteri italiano, tramite la Farnesina, pubblica la lista delle zone a rischio. Il ministero potrebbe aver necessità di rintracciarti in caso di emergenza nel paese o nella città/zona che stai visitando e aiutare i tuoi familiari a ristabilire i contatti durante la situazione di crisi.
Basta accertarsi che le persone da contattare nell’eventualità di un’emergenza abbiano una copia dell’itinerario del viaggio, con i recapiti delle strutture alberghiere dove si prevede di alloggiare e l’eventuale calendario delle attività programmate durante il soggiorno.
Passaporti: dimostra sempre chi sei!
Lascia una copia a colori della pagina del passaporto che riporta i dati personali ai tuoi contatti per i casi di emergenza e conservane una seconda copia nel portadocumenti o borsa da viaggio, tenendola separata dal passaporto vero e proprio. In caso di smarrimento, questa semplice copia ti consentirà di accelerare il rilascio del nuovo passaporto da parte degli uffici consolari.
Se prevedi di attraversare il confine con bambini al seguito, ricorda che molti paesi esigono una dichiarazione di accompagnamento rilasciata dai genitori o tutori legali agli accompagnatori ai quali i minori sono affidati. Chiedi informazioni al riguardo all’Ambasciata/Consolato del paese che intendi visitare.
Bagaglio: semplifica il ritrovamento delle tue valigie
Ricorda di compilare la targhetta identificativa di tutte le valigie con il tuo nome e numero di telefono, ma evita di specificare l’indirizzo per non rivelare inavvertitamente a occhi indiscreti che a casa tua non c’è nessuno. Nome, telefono o indirizzo e-mail sono più che sufficienti ritrovare una valigia dispersa. Già che ci sei, scatta anche una foto del tuo bagaglio: se una delle tue valigie dovesse mettersi a viaggiare per conto suo in un paese di cui non parli la lingua, avrai la risposta bell’e pronta quando ti chiederanno di descriverla.
Occhio al portafogli
Carte di credito/bancomat, carte d’identità, tessere assicurative e così via sono tutte custodite nei nostri portafogli: fanne una copia e lasciala a una persona di fiducia in patria. Oppure memorizza i dati in un file crittografato e caricalo su cloud per recuperarlo in caso di necessità.
Non vorrai mica rischiare di rovinarti la giornata al momento di pagare il conto perché alla cassa ti dicono che la tua carta non “passa”. Grazie alla vigilanza antifrode dei moderni algoritmi, quando una carta solitamente utilizzata a Londra o New York viene improvvisamente attivata a Corfù o in Costa Rica, scatta subito l’allarme e l’operazione è segnalata come anomalia. Meglio quindi informare l’emittente della carta dei tuoi spostamenti così l’algoritmo ti lascerà in pace.
Stesso discorso per la tua polizza sanitaria: informa la compagnia di assicurazioni del tuo viaggio e verifica quali eventuali coperture sono previste nelle varie località che visiterai in vacanza.
Orologi e altri “segni esteriori di ricchezza”
Mettere o non mettere in valigia gioielli e altri accessori preziosi? La risposta a questa domanda vede confrontarsi due scuole di pensiero. Quella favorevole suggerisce di portare in viaggio solo gli articoli di valore assicurati, così da rifarsi della perdita in caso di furto o smarrimento. Quella contraria consiglia di lasciarli tutti a casa, di preferenza chiusi in una cassaforte o in una cassetta di sicurezza in banca.
Se decidi di portarli con te pensando di conservarli nella cassaforte della tua stanza d’albergo, ricordati che questa soluzione non è del tutto sicura. La cassaforte serve a garantire che le persone autorizzate ad entrare nella tua stanza (addetti alle pulizie, al servizio in camera, alla manutenzione) non abbiano libero accesso ai tuoi oggetti di valore.
Quella cassaforte può essere aperta in quattro e quattr’otto da una persona con gli strumenti giusti e c’è da scommettere che l’albergo tiene a disposizione uno o più di questi strumenti per permetterti di riavere subito i tuoi preziosi se mai dovessi dimenticare il codice. Per evitare di farti derubare, cerca di tenerli sempre con te. Anzi, lasciali a casa: è la cosa migliore da fare!
Sì, il nostro hotel è molto frequentato e abbiamo anche il WiFi!
Ma la rete WiFi degli hotel è ben protetta? Quasi mai, anche se si contano rare eccezioni. Ricorda che l’obiettivo principale di una struttura alberghiera è riempire i posti letto, non garantire la sicurezza della connessione senza fili. Il WiFi non costituisce una priorità: spesso il servizio è affidato a un fornitore terzo.
Se il segnale è buono (e le condizioni di roaming generose), prova invece a usare il tuo cellulare come hotspot.
Se proprio devi servirti della rete WiFi pubblica o alberghiera, prendi piuttosto in considerazione una VPN affidabile. (Ma neanche questa è una panacea… prudenza!)
Se non riesci ad avere la certezza che la connessione è sicura, evita ogni transazione finanziaria online. Un sondaggio condotto dall’associazione AARP a Washington nel 2015 ha rivelato che il 95% degli intervistati (800 abitanti della capitale a stelle e strisce) usava gli hotspot WiFi pubblici disponibili in aeroporti, caffè o alberghi e che il 27% faceva shopping o consultava il conto in banca tramite reti WiFi pubbliche.
Le luci sono accese, ma in casa non c’è nessuno
Tutti abbiamo visto la casa con gli avvolgibili abbassati e il soggiorno illuminato 24 ore al giorno per due settimane. Già, la famiglia Rossi è in vacanza. E se l’indizio non fosse abbastanza rivelatore, la posta si accumula nella cassetta delle lettere…
Meglio pensare a un meccanismo che accende e spegne luci, radio e televisione a intervalli variabili. Le nostre case sono intelligenti ormai, giusto? (Lasceremo da parte alcuni dei problemi della domotica per il momento…) Oppure, alternativa più economica, perché non installare interruttori con timer che consentono di programmare facilmente l’accensione e lo spegnimento delle luci?
Condividendo la tua posizione, fai sapere a chiunque dove non sei
Pare proprio che tutte le app sul nostro cellulare ci chiedano prima o poi di fornire la nostra posizione per qualche fine pubblicitario e molte si rifiutano semplicemente di funzionare se neghiamo il nostro consenso: l’esempio più ovvio è quello delle applicazioni per consultare le mappe.
Se blocchi il tuo dispositivo per non far sapere a tutti dove ti trovi, allora tieni a freno l’impulso di condividere la tua posizione mentre sei in viaggio.
Condividere i ricordi dei luoghi dove non sei più, anziché il presente dei posti in cui ti trovi, è sempre una buona regola, come la star del cinema Hillary Duff può confermare. Hillary Duff ha postato le foto che la ritraggono insieme al figlio di cinque anni scattate durante una vacanza in Canada – poco dopo, la sua casa a Los Angeles è stata svaligiata.
Valigie pronte, partenza, via!
Una novità positiva per i viaggiatori in visita o di ritorno negli USA è che il divieto di utilizzare i laptop in volo è stato abolito: ora possiamo finalmente portare i nostri device in cabina. Il divieto però si applica ancora ad alcune compagnie aeree che operano sulle rotte da determinate località a destinazione del Regno Unito; quindi, per completare degnamente la nostra guida alla sicurezza in viaggio, ecco una sintesi dei nostri suggerimenti per tenere con te laptop, tablet e altri dispositivi:
- Verifica che i tuoi dispositivi siano criptati perché così, se cadono in cattive mani, i tuoi dati saranno al sicuro.
- Se devi mettere i tuoi device nel bagaglio in stiva, proteggili con un involucro a bolle d’aria e chiudili in una seconda valigia.
- Fai una copia di backup dei dati su un’unità criptata e portala con te in cabina.
Non ci resta che augurarti una splendida vacanza – con un occhio di riguardo alla sicurezza!
*Tratto dall’articolo ” Going on holiday? Here are our tips for a security-minded trip” di Christopher Burgess