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Cos’è l’Internet of Things?

In questi giorni, la frase Internet of Things, o IoT, sbuca dappertutto. Ma di cosa si tratta?

La frase “Internet of Things”, o IoT più in breve, è uno tipo specifico di tecnologia? Un modello particolare di computer, come quello senza uno schermo e una tastiera? È un trend online, come Snapchat?

La risposta, nel bene e nel male, è sì … è tutto questo, e molto di più.

In senso lato, l’IoT si riferisce ad un’intera classe di oggetti di uso quotidiano che vengono ora offerti con una loro connettività di rete incorporata.

Ciò significa che potete collegarli direttamente a Internet invece che ad un computer connesso a Internet.

Molto spesso si tratta di oggetti che:

  • Non sono stati progettati o costruiti appositamente per essere parte di Internet.
  • Eseguono funzioni che non richiedono internet.
  • Sono ampiamente conosciuti e comunemente usati.
  • Hanno funzionato bene per anni senza essere connessi a internet.
  • Ma sarebbero forse più utili e sicuramente molto più intriganti, se solo fossero online.

Alcuni esempi sono: TV, lettori musicali e telecamere.

Per molti anni siete stati in grado di collegare dispositivi come questi al computer, ad esempio per caricare musica, scaricare immagini o impostare i tempi di registrazione per i vostri spettacoli preferiti.

Quindi non è del tutto sorprendente che molti di loro si possano ora collegare direttamente a Internet da soli.

Gli oggetti più trendy che hanno recentemente aderito all’IoT includono: bollitori, lampadine e termostati domestici.

Non avete un reale bisogno di avere le lampadine online, ma è bello poter impostare l’illuminazione in tutta la vostra casa utilizzando un’applicazione sul cellulare, senza dover ricorrere a cablaggi speciali.

E probabilmente potete immaginare che il poter controllare in remoto singoli apparecchi su Wi-Fi con un’unica applicazione potrebbe finire per farvi risparmiare denaro, migliorare l’affidabilità, essere più ecologici e così via.

Quindi possiamo aspettarci di vedere sempre più dispositivi IoT di questo tipo, da lavatrici e frigoriferi ai cancelli automatici del garage.

Infine, ci sono numerosi dispositivi specializzati che stanno rapidamente diventando oggetti “IoT”, come ad esempio: pompe per la somministrazione di farmaci, contatori elettrici e automobili.

I Pro dell’IoT

  • Collegare e controllare i dispositivi domestici diventerà più facile e più efficiente. Se avete mai fatto un lavoro elettrico su un vecchio modello d’auto, saprete quanto può essere complicato il cablaggio di un’automobile. Molta di quella complessità deriva dalla necessità di far andare i cavi in qua e in là per collegare la batteria a ciascuna lampadina o dispositivo attraverso la propria manopola di commutazione o di controllo.
  • Ipotizzando adeguati standard di networking e connettività, non sarà necessaria un’unità di controllo univoca per ciascun dispositivo.
  • I dispositivi specializzati quali pompe per farmaci e contatori elettrici saranno più facili da aggiornare. Ciò significa che sarà più semplice tenere il passo con i cambiamenti di norme, best practice, tariffe e così via.

I Contro dell’IoT

  • L’esperienza finora suggerisce che non possiamo fare affidamento sui fornitori di questi dispositivi per garantirci che siano sicuri prima di invitarci a collegarli a Internet. Dai baby monitor con le ben note password predefinite alle pompe per farmaci senza alcuna password di rete, la sicurezza informatica spesso passa in secondo piano nell’IoT.
  • Gli early adopters corrono il rischio di essere accecati dal fascino o dalle lodi esagerate. Ciò potrebbe portarli ad installare dispositivi IoT come webcam e termostati senza pensare a quali informazioni potrebbero carpire sulla loro vita privata.
  • Le cose “IoT” sono spesso solo piccoli computer che vengono costruiti a poco prezzo. Tenendo presente ciò, le scorciatoie in sicurezza sono difficilmente inaspettate.

I possibili attacchi alla sicurezza

Sono già numerosi i casi di cyberattacchi condotti sfruttando le falle di sicurezza dei dispositivi IoT. Ricordiamo ad esempio l’eclatante caso del malware Mirai che è stato usato per dirottare webcam con accesso a Internet e altri dispositivi per trasformarli in botnet enormi che sono state poi puntate verso Dyn. L’attacco ha paralizzato siti importanti come Twitter, Paypal, Netflix e Reddit.

Ma non sono solo le aziende ad essere messe a rischio dai dispositivi IoT. E’ ormai nota a tutti la brutta esperienza del trentunenne del Missouri di nome Marcus che ha deciso di realizzare la sua smart home tutta basata sull’HomeKit di Apple. La sua serratura intelligente collegata a Siri ha sbloccato la porta di casa ed ha lasciato entrare i vicini.

Secondo uno studio pubblicato dalla società di difesa dal phishing PhishLabs, l’IoT è tra i 5 settori maggiormente presi di mira dagli attacchi ransomware, quindi bisognerà fare sempre più attenzione al modo in cui si utilizzano e ai criteri di sicurezza di questi dispositivi del futuro.

Per saperne di più.

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