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Safari userà l’intelligenza artificiale per rintracciare chi ti traccia

Improvvisamente, i browser web sono tornati ad essere interessanti per la crescente attenzione degli utenti nei confronti della privacy.

Apple ha utilizzato la sua Worldwide Developers Conference (WWDC) per annunciare un paio di nuove funzionalità per Safari su macOS High Sierra previsto entro la fine di quest’anno.

La prima vedrà il browser in grado di interrompere automaticamente fastidiosi video in riproduzione automatica sui siti web che ce li propinano. Ottimo – era ora.

La seconda è una tecnologia accattivante chiamata Intelligent Tracking Prevention, che Apple spiega in questo modo:

Molti utenti ritengono che la fiducia venga tradita quando vengono monitorati e i loro dati sensibili di privacy sulla loro attività web vengono acquisiti per scopi che non hanno mai accettato.

Per questo motivo, l’azienda vuole imbrigliare il cross-site tracking, una tecnica utilizzata dai siti web e dagli inserzionisti per profilare il comportamento di navigazione di una persona attraverso numerosi siti web, impostando sciami di cookie di terze parti.

Gli inserzionisti affermano che questo è per loro un modo di indirizzare gli annunci, ma può anche essere considerato come una sorta di sorveglianza commerciale di massa. I siti web sono stati addirittura accusati di servire agli utenti prezzi diversi per un determinato prodotto o servizio in base a ciò che possono dedurre dal monitoraggio dei loro dati.

Apple potrebbe bloccarli tutti, ma ciò potrebbe causare problemi con i siti web visitati regolarmente. Invece, Safari utilizzerà il machine learning incorporato nel suo motore di navigazione WebKit per dare priorità a quelli utilizzati ogni giorno, dividendo i cookie dai domini visitati meno frequentemente. Qualsiasi visita effettuata meno di una volta in 30 giorni avrà i suoi cookie cancellati.

Si tratta di una nuova sfida per il mondo della pubblicità online, in particolare per la pubblicità mobile in cui Apple ha una quota browser del 30%. Nel frattempo, le aziende che eseguono i bit di Internet che la gente usa frequentemente – Google, Amazon e Facebook – vedranno rafforzato il loro potere.

E gli altri browser maker?

Per coincidenza, Google ha annunciato la settimana scorsa i suoi piani per aggiungere a Chrome una forma di tecnologia di controllo degli annunci a partire dal prossimo anno. I piani non sono altrettanto radicali come il monitoraggio dei cookie di Apple, il che sembra strano: privilegiare grandi domini sulla massa di siti e sistemi di annunci più piccoli dovrebbe essere nel suo interesse.

Forse il problema non è il blocco dei cookie di terze parti – Firefox ha questa funzionalità da anni per chiunque abbia abbastanza coraggio da attivarlo – ma il modo dinamico in cui Safari sarà in grado di dare la priorità a quelli che ritiene più importanti per l’utente. E’ difficile disattivare il tracking solo riducendo il suo raggio. Ma è un’innovazione.

Impostando i limiti per il monitoraggio pubblicitario cross-site, Apple sta lanciando una sfida. Con la crescente importanza della privacy, prima o poi, i browser rivali potrebbero essere costretti a rispondere.

 

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