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“I rischi e i vantaggi della Rete”: Sophos al fianco di “Icaro ce l’ha fatta” ONLUS per illustrare a genitori ed educatori l’utilizzo sicuro e positivo del Web

Sempre più spesso balzano agli onori delle cronache episodi di cyberbullismo e altri comportamenti aggressivi e anti-sociali che coinvolgono i giovani, vittime di attacchi che causano infelicità, depressione e possono a volte sfociare in tragedia.

Questo fenomeno, insieme alla consapevolezza della crescente diffusione dell’utilizzo di Internet tra le fasce più giovani della popolazione, hanno portato la ONLUS “Icaro ce l’ha fatta” ad impegnarsi nell’opera di sensibilizzazione di giovani, genitori ed educatori sui rischi e le opportunità offerte dalla Rete e dalle nuove tecnologie di comunicazione.
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L’associazione, nell’ambito dei 19 progetti svolti nel corso dell’ultimo anno scolastico, ha incontrato circa 1920 ragazzi e 850 tra genitori ed educatori e, attraverso un questionario che ha coinvolto 1.247 ragazzi e 386 genitori nelle provincie di Como, Varese, Monza e Brianza e Milano, ha identificato le aree di criticità nell’utilizzo di Internet e i principali comportamenti a rischio.

Ne è emerso uno scenario preoccupante dal punto di vista della consapevolezza dei ragazzi, ma anche degli adulti, dei reali pericoli della rete e di come difendere efficacemente la propria privacy e tutelarsi dalle minacce con impatti più angoscianti quali il cyberbullismo, la dipendenza dal web e l’adescamento on line.

Il 54% dei ragazzi mantiene un profilo pubblico (ovvero visibile a tutta la rete) sui social, non avendo impostato alcuna restrizione all’accesso ai propri dati. 8 ragazzi su 100 condividono la loro password con gli amici. Il 31% non ha attivato antivirus sullo smartphone (5% sul pc di casa). Peggio di loro fanno i genitori: il 56% non ha l’antivirus sullo smartphone (8% sul pc).

Allarmante anche il quadro relativo al cyberbullismo: il 25% dei ragazzi ha raccontato in rete cose false su altri ragazzi, il 12% ha usato la rete per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. 305 ragazzi sono stati vittima almeno una volta di pettegolezzi sul web e 258 sono stati presi in giro su chat o nei social, 118 hanno subito il furto della loro identità digitale e 70 sono stati minacciati in rete. Solo il 4% ha raccontato le proprie situazioni spiacevoli in rete ai propri genitori, che restano convinti che i maggiori rischi corsi dai figli in internet siano l’imbattersi in contenuti inadatti (86%) e la pedofilia (78%).

Un altro aspetto che preoccupa gli adulti viene confermato da quanto dichiarato in merito ad eventuali episodi di adescamento online: a più di 1 ragazzo su 3 (38%) è capitato di essere contattato in rete da uno sconosciuto. Di questi, a quasi la metà (43%) è stato chiesto di abbandonare la chat pubblica per quella privata ove non esiste controllo né moderatore e dove è più facile chiedere e ottenere foto o informazioni personali dai ragazzi. 100 ragazzi hanno inviato proprie foto a persone conosciute on-line. Sebbene sia più rara la richiesta da parte dello “sconosciuto” di incontrare personalmente il ragazzo (1 su 5), è più alta la percentuale di ragazzi che accettano: 57 ragazzi hanno incontrato una persona conosciuta on line senza essere accompagnati da adulti o amici.

I dati emersi dall’analisi hanno dunque rafforzato in “Icaro ce l’ha fatta” la volontà e l’impegno a diffondere una vera e propria cultura della sicurezza online, favorendo così la consapevolezza e la sensibilità necessarie a contrastare efficacemente l’insorgenza di episodi lesivi o ad affrontarne effetti e conseguenze qualora già avvenuti.

“La pre-adolescenza e l’adolescenza sono periodi molto delicati nella vita dei ragazzi e con la diffusione di Internet, dei social network e di nuovi dispositivi sempre connessi alla rete crescono le potenzialità e le opportunità, ma anche i rischi. Proprio per questo motivo “Icaro ce l’ha fatta” ONLUS ha deciso di proporsi come interlocutore per i genitori, gli educatori e i ragazzi che si trovano ad affrontare questo fenomeno”, spiega Corrado Lonati, presidente e fondatore di Icaro ce l’ha fatta ONLUS. “Per fornire le risposte e il supporto necessario, abbiamo scelto di avvalerci anche di esperti del mondo Internet e della sicurezza informatica e siamo dunque lieti che Sophos, una delle realtà più importanti in questo settore, condivida con noi la necessità di fare prevenzione sul territorio e abbia scelto di essere al nostro fianco in questo progetto sull’Oratorio di Como; grazie alle sue competenze tecniche e al suo know-how abbiamo potuto integrare il nostro messaggio educativo con contenuti aggiornati e capaci di preparare i ragazzi anche alle prossime minacce”.

“Il bullismo è un fenomeno che purtroppo esiste da sempre, ma l’avvento di nuovi mezzi di comunicazione e la diffusione dei social network rappresenta una vera e propria cassa di risonanza per episodi che rischiano di avere conseguenze devastanti sulla crescita e lo sviluppo emotivo e sociale dei più giovani”, aggiunge Stefano Rizzi, vice-presidente e fondatore di Icaro ce l’ha fatta ONLUS. “Anche i genitori e gli educatori si trovano impreparati nell’affrontare questo fenomeno poiché in continua evoluzione e spesso accompagnato da una netta sottostima delle proprie competenze e capacità sui temi legati alla Rete, che porta le famiglie e gli educatori a demandare a terzi, considerati più ‘esperti’ la formazione dei giovani sulle corrette modalità di vivere online”.

L’incontro del 25 giugno a Como dal titolo “Cyberbullo! non alzare la… “Grest”” proporrà un breve percorso di sensibilizzazione sui rischi legati all’utilizzo delle nuove tecnologie. Verranno inoltre approfondite le esperienze e gli spunti forniti dai ragazzi nel corso degli incontri e dei laboratori esperienziali condotti dai volontari dell’Associazione – coordinati dal dott. Giuseppe Napoli, psicologo e psicoterapeuta di Como – nel corso delle settimane di oratorio estivo. I principali temi trattati saranno:

i 6 rischi della rete (identità digitale, adescamento on line, digital divide sociale, cyberbullismo, cybercrime, Internet addiction disorder – IAD -);

gli strumenti disponibili per la comprensione del comportamento dei figli e per fornire loro supporto e aiuto nei momenti del bisogno (discussione dei risultati dei questionari, suggerimenti per una tecnologia più sicura, suggerimenti per comportamenti consapevoli).

L’incontro vede il coinvolgimento della Parrocchia di San Bartolomeo che, nella cornice del GREST 2014, ha infatti voluto promuovere il messaggio di “abitare” in modo sicuro anche il mondo “virtuale”.

“È proprio l’abitare il tema al centro del Grest 2014”, spiega Don Giuseppe, promotore dell’iniziativa al fianco di ‘Icaro ce l’ha fatta ONLUS’”. Oggi i ragazzi non vivono soltanto la dimensione della scuola, della famiglia e della comunità cristiana, ma sono spesso protagonisti anche di una dimensione virtuale legata alla diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie. Diventa dunque importante per chi deve guidare questi giovani, i genitori e gli educatori, avere gli strumenti e le conoscenze necessarie atte a formare ed informare i ragazzi affinché essi possano godere appieno delle straordinarie potenzialità di questi nuovi canali senza però correre rischi o esporsi a pericoli facilmente evitabili”.

“Siamo molto orgogliosi di essere al fianco di ‘Icaro ce l’ha fatta ONLUS’ in questo ambizioso progetto e ci auguriamo che questo possa essere il primo passo di una lunga e proficua collaborazione”, commenta Marco D’Elia, Country Manager Sophos Italia. “Sophos non è solo un leader nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza informatica, ma vuole porsi come un interlocutore in grado di fornire informazioni utili ad approcciare la Rete con consapevolezza, per coglierne appieno le straordinarie potenzialità al riparo da ogni pericolo. Gli adolescenti rappresentano un pubblico di riferimento particolarmente importante per due motivi: perché sono grandi fruitori delle nuove tecnologie e perché rappresentano il futuro. I giovani utenti di Internet sono infatti gli adulti di domani e solo fornendo loro tutte le informazioni necessarie a un corretto uso del Web potrà diffondersi efficacemente la cultura della sicurezza. I rischi ai quali sono sottoposti i ragazzi non sono molto cambiati rispetto alle generazioni precedenti, semplicemente le occasioni di pericolo sono molte di più e vengono ampliate dai nuovi mezzi come i social media che, per loro natura, concorrono a un effetto virale che può dare adito a fenomeni come il cyberbullismo”.

L’appuntamento del 25 giugno alle ore 21.00 è gratuito e aperto a tutta la comunità cittadina.