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Possono volerci più di 250 ore perché un attacco informatico venga rilevato

Vi presentiamo “Active Adversary Playbook 2021,” il manuale che riassume quanto rilevato dalla nuova ricerca che analizza in dettaglio i comportamenti dei cybercriminali e le tecniche, gli strumenti e le procedure che gli esperti di Sophos, impegnati in prima linea nella caccia alle minacce, hanno dovuto affrontare nel 2020 e nei primi mesi del 2021.

Quanto emerso mostra che il tempo medio di permanenza dell’autore di un attacco nella rete presa di mira è stato di 11 giorni (264 ore) mentre il tempo più lungo durante il quale un’intrusione è andata avanti inosservata è stato pari a 15 mesi.

Il ransomware è stato protagonista dell’81% degli incidenti di sicurezza e del 69% degli attacchi sferrati sfruttando il remote desktop protocol (RDP) per muoversi lateralmente nella rete.

Il manuale stilato si basa sulla telemetria di Sophos e sull’analisi di 81 incidenti di sicurezza, oltre ai dati forniti dal team di Managed Threat Response (MTR) Sophos e dagli esperti in risposta agli attacchi del team Sophos Rapid Response.

L’obiettivo è supportare i responsabili della sicurezza informatica nel comprendere cosa facciano gli autori degli attacchi e come individuare tempestivamente, e proteggersi, dalle attività malevole sferrate contro la loro rete.

Tra i dati più rilevanti emersi:

“Il panorama delle minacce sta diventando sempre più complesso, con attacchi sferrati da avversari dotati di grandi risorse e numerose competenze, dai cosiddetti “script kiddies” fino ai gruppi più esperti sostenuti da specifiche nazioni. Questo può rendere la vita difficile ai responsabili della sicurezza IT” commenta John Shier, senior security advisor di Sophos. “Nell’ultimo anno, i nostri team addetti a rispondere agli incidenti hanno fornito supporto volto a neutralizzare gli attacchi lanciati da più di 37 gruppi di attacco che hanno utilizzato più di 400 strumenti diversi. Molti di questi strumenti sono utilizzati anche dagli amministratori IT e dai professionisti della sicurezza per le loro attività quotidiane e di conseguenza individuare la differenza tra attività benigna e dannosa non è sempre facile. Con i cybercriminali che trascorrono una media di 11 giorni nella rete, implementando il loro attacco mentre si confondono con l’attività IT di routine, è fondamentale che i responsabili della sicurezza IT colgano le avvisaglie da tenere sotto osservazione. Uno dei principali segnali di allarme, per esempio, è quando uno strumento o un’attività legittima viene rilevata in un luogo inaspettato. Bisogna sempre tenere a mente che la tecnologia può fare molto ma, nel panorama delle minacce di oggi, potrebbe non essere sufficiente da sola. L’esperienza umana e la capacità di rispondere sono una parte vitale di qualsiasi soluzione di sicurezza”.

Altri argomenti trattati in questo manuale includono le tattiche e le tecniche che più probabilmente segnalano una minaccia attiva e giustificano un’indagine più approfondita, i primi segni di attacco, gli stager più diffusi, i tipi di minaccia e gli artefatti dannosi e altro ancora.

Ulteriori informazioni sui comportamenti degli hacker e sulle tecniche, gli strumenti e le procedure adottate sono disponibili leggendo: Sophos Active Adversary Playbook 2021 nella sezione Sophos News.

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