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Lettura labiale: la biometria che puoi reimpostare come una password

Impronta digitale. Voce. Viso. Gli smartphone di oggi già includono un’ampia varietà di caratteristiche biometriche che consentono di sbloccare il telefono, di accedere alle app e persino di autorizzare pagamenti. Ora, i ricercatori della Hong Kong Baptist University hanno messo a punto un nuovo sistema di autenticazione basato sulla lettura labiale.

Probabilmente vi state chiedendo il motivo per cui abbiamo bisogno di un’altra tecnologia biometrica. Dopo tutto, la biometria si sta diffondendo come la sostituzione delle password ormai da anni con la promessa di livelli di sicurezza e facilità d’uso eccezionali. Ma le password esistono ancora.

La biometria ha avuto vari problemi che hanno notevolmente rallentato il suo progresso, i costi e la precisione i due principali. Ma i costi si sono ridotti drasticamente negli ultimi anni, da quando la biometria è passata dall’essere basata su hardware e dipendente da una costosa tecnologia specialistica all’essere basata su software e cloud e a dipendere esclusivamente dalle caratteristiche standard degli smartphone come la macchina fotografica.

Sul fronte della precisione, la biometria deve ancora affrontare alcune sfide. In primo luogo, deve far fronte ai cambiamenti nel nostro corpo, come ad esempio quando siamo malati, feriti – o semplicemente invecchiati, come rivela il rapporto Digital Trends. Mentre anche se la precisione è migliorata negli ultimi anni, la biometria non potrà mai dare il “sì” o il “no” definitivo come invece fa una password.

La biometria deve affrontare anche un altro ostacolo significativo: non si può ripristinare se viene compromessa. Un problema che la lettura labiale ha superato combinando biometria e password, come ha spiegato il project leader Cheung Yiu-ming al South China Morning Post:

“Mentre la tecnologia è simile ad altri tipi di sistemi di riconoscimento biometrici, come la lettura delle impronte digitali, si aggiunge un ulteriore livello di protezione, consentendo agli utenti di modificare le proprie password in caso di una violazione della sicurezza .”

Il sistema funziona analizzando visivamente la sequenza del labbro dell’utente quando pronuncia una breve frase davanti alla telecamera del suo smartphone. Secondo Gizmodo, esso tiene traccia della forma delle labbra, movimenti e anche consistenza.

Come per altre tecnologie biometriche, quella della lettura labiale deve imparare a riconoscere l’identità dell’utente – in questo caso la sequenza del suo labbro. Per fare questo, l’utente deve ripetere una frase – o anche imitare il canto degli uccelli – 10 volte. Questo processo di apprendimento permette al sistema di costruire ciò di cui ha bisogno per decidere se accettare o rifiutare una identità.

Il sistema è ancora un prototipo con una precisione complessiva di circa il 90%. Inoltre non ha alcuna dipendenza dalla lingua, il che lo rende ideale per le persone con difficoltà di parola. Cheung spera di vedere la tecnologia brevettata e presentata entro un anno, sottolineando che essa non esclude altri sistemi di autenticazione.

Dopo tutto, per raggiungere la sicurezza più forte, è necessario combinare soluzioni di autenticazione. E l’autenticazione a più fattori sta rapidamente diventando la norma. Mentre uno di questi fattori è spesso biometrico, l’altro è spesso qualcosa che conosciamo come una password, PIN o anche un pattern.

Che tipo di biometria utilizzare, dipende dalla situazione. Per la lettura delle labbra, i ricercatori si aspettano che sia usato soprattutto per verificare l’identità di un utente quando si trova in un luogo pubblico, come nota Gizmodo:

“Anche se qualcuno origlia quello che hai detto, dovrebbe essere impossibile ingannare un dispositivo.”

Business Insider sottolinea l’uso potenziale della lettura labiale “presso gli sportelli automatici, invece di un codice PIN o per autenticare gli acquisti e le transazioni finanziarie”, il South China Morning Post vede possibilità di utilizzo in situazioni di sdoganamento.

Mentre la biometria entra a far parte della nostra vita quotidiana, la lettura labiale non è l’unico nuovo arrivato. Google sta parlando di autenticazione passiva da qualche tempo e la biometria comportamentale descritta in un articolo del The Telegraph lo scorso anno si inserisce nella lista. Monitorando continuamente il vostro comportamento  per controllare che siate chi dite di essere, ci si può aspettare che anche la biometria comportamentale avrà un ruolo chiave da svolgere nel panorama della sicurezza di domani.

 

Tratto dall’articolo “Lip reading: biometrics you can reset just like passwords” di Alison Booth, Sophos Naked Security

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