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Privacy online, un’inchiesta internazionale accusa app e siti per minori

Il tema della sicurezza online dei minori continua ad essere molto sentito: Sophos ha analizzato i risultati di un’indagine che desta molte preoccupazioni per la privacy dei ragazzi.

Essere genitori nell’era del web 2.0 è quasi come trovarsi in trincea: una trincea virtuale in costante cambiamento che cela sempre nuove insidie per bambini e ragazzi. Dal cyber bullismo ai siti dai contenuti inappropriati, sono innumerevoli le minacce alla privacy e alla sicurezza dei minori che i genitori devono conoscere e imparare a fronteggiare. E purtroppo, nemmeno i siti e le app appositamente pensate per i più giovani sono immuni da minacce e comportamenti scorretti.

Da anni Sophos è impegnata nella diffusione di una cultura della sicurezza e della privacy online, mettendo in guardia gli utenti adulti così come quelli più giovani dai pericoli del Web e offrendo validi strumenti e consigli utili per un’adeguata protezione contro le cyber minacce.

Nei giorni scorsi, Sophos ha analizzato sul blog Nakedsecurity i risultati di una recente indagine internazionale, condotta dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN) e riguardante il modo in cui siti e app, soprattutto quelle indirizzate ai minori, raccolgono e condividono dati personali degli utenti.

Il quadro generale emerso dall’inchiesta è tutt’altro che rassicurante. Secondo il GPEN, su 1.494 app e siti esaminati, il 41% ha destato perplessità e preoccupazioni riguardo al processo di raccolta dei dati e alla loro condivisione con parti terze. I commissari hanno scoperto che soltanto il 31% di queste applicazioni prevede misure proattive per limitare la raccolta delle informazioni sensibili da minori, e addirittura due su tre conservano nomi e indirizzi mail dei ragazzi.

I dati preoccupanti non sono ancora finiti. Il 22% dei siti e delle app esaminate consente ai minori di pubblicare il loro numero di telefono, mentre su un sito su quattro è possibile caricare foto e video.

L’aspetto più allarmante che emerge dal report, oltre alla disinvoltura con cui questi servizi gestiscono la privacy dei minori, è il modo in cui si giustificano: secondo loro, la responsabilità della carenza di sistemi di sicurezza sarebbe da attribuire a politiche per la privacy che non sarebbero pensate per un’utenza minorile.

Il report getta un’ombra anche sulla possibilità di intervento da parte di un genitore che scopra che i suoi ragazzi stanno divulgando troppi dati personali. Soltanto il 24% dei servizi monitorati incoraggia una sorta di controllo da parte dei genitori, mentre ben il 71% di questi rende molto difficile, o addirittura impossibile, cancellare gli account.

“Sono risultati preoccupanti. Il comportamento mostrato da un buon numero di questi siti e app suggerisce una bassa considerazione per come i dati personali di ognuno di noi dovrebbero essere gestiti, per non parlare di quelli dei bambini”, ha dichiarato Adam Stevens, capo del centro intelligence di ICO.

Fortunatamente, non ci sono solo cattive notizie. I commissari per la privacy hanno trovato anche alcuni esempi di buone pratiche che garantiscono controlli effettivi, fra cui un dashboard per i genitori, username e avatar pre-configurati (che rimuovono la tentazione di entrare e identificare immagini e nomi veri), e chat room che controllano il rispetto di un linguaggio adeguato, oltre a inviare degli alert quando i minori provano a inserire informazioni confidenziali.

Nonostante la situazione dipinta dal lavoro del GPEN sia tutt’altro che rosea, ci sono alcuni trucchi che i genitori possono imparare per proteggere i bambini sia online sia attraverso le app da loro più utilizzate.

Un buon punto di partenza sarebbe conoscere i siti in cui navigano i propri figli. Sophos ha stilato un elenco delle sette app e siti popolari fra gli adolescenti di cui ogni genitore dovrebbe essere consapevole.

La lista, che include ad esempio Instagram e Snapchat, è disponibile al link https://nakedsecurity.sophos.com/2014/11/14/protect-your-teens-7-apps-and-websites-parents-should-be-aware-of/

Inoltre, data la straordinaria diffusione dell’utilizzo di Facebook tra i più giovani, può essere molto utile consultare i consigli Sophos per la sicurezza all’interno del più grande social network al mondo: proteggere il proprio profilo Facebook assicurandosi che sia visibile esclusivamente agli vostri amici ( e non agli amici degli amici o peggio ancora a chiunque!),  controllare regolarmente le impostazioni sulla privacy e altri suggerimenti disponibili qui https://nakedsecurity.sophos.com/2014/05/27/5-tips-to-make-your-facebook-account-safer-updated/

Infine, per i genitori di ragazzi appassionati di smartphone e tablet, è disponibile anche una guida in dieci punti per tenere i device al sicuro (aggiornare sempre i software per proteggere i dispositivi da zombie e malware di ultima generazione, impostare password diverse per ogni sito web…), consultabile su questo blog al link http://www.sophositalia.it/10-consigli-per-mettere-al-sicuro-il-vostro-smartphone/

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